Le sue lunghe gambe ambrate, ed ormai stanche, si diressero verso il triste sentiero.
La fresca rugiada solleticava la sua nuda pelle.
Un lungo sospiro.
Giunta nella sua cupola vetrata, guardando l'orizzonte, la sua armatura cadde a terra e con essa anche il suo grido di battaglia. Portò le mani ai capelli e sciolse i suoi lucenti boccoli, lasciandoli poggiare sulle spalle.
Sola con la sua nudità, s' incamminò lungo la spiaggia color paradiso.
Sabbia gelida, come il male.
Corse alla riva e si gettò in mare. Si fece trasportare dalle onde il più lontano possibile.
Lavò via il sangue e la ferocia giornaliera.
Rivolse lo sguardo al cielo ed uscì dall’acqua.
Il rosa del tramonto ne illuminava le curve.
Lo vide, vestito di purezza, le sfiorò l’addome, con la fredda punta della sua spada.
Arrendersi solo all'amore.
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